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  • Immagine del redattoreCangrande On Life

Un saluto dalla vostra Dirigente

Aggiornamento: 2 mag 2020


Carissimi

studenti, famiglie e personale della scuola,

attraverso questo saluto iniziale, che ho l’onore di scrivere, ho il piacere di contribuire concretamente a questo blog ideato dal prof. Signorini quale luogo di incontro e di condivisione, in questo momento di spaesamento e lontananza fisica.


La nostra scuola:

I docenti si sono dati da fare subito per far partire la didattica a distanza. Anche i meno “tecnologici”, i più refrattari, hanno fatto in un mese una velocissima autoformazione forzata acquisendo capacità che non avrebbero mai pensato di acquisire o di dover acquisire, e scoprendo le potenzialità (se usate bene) delle tecnologie a nostra disposizione. Per questo sforzo ringrazio molto tutti, quelli che erano già pronti e quelli che lo erano meno.

Gli studenti hanno scoperto che in fondo andare a scuola non è poi così male: per la prima volta mancano loro i professori, i compagni e, per non dire proprio lo studio, che comunque implica sacrificio e fatica, almeno manca loro l’imparare cose nuove.


Il personale ATA ha scoperto la frontiera dello smart working, ha scoperto che si lavora di più da casa che in ufficio, dove non c’è il confronto diretto continuo e dove si è soli con il proprio PC davanti. Ci manca il nostro intervallo con un caffè, una battuta e un sorriso di conforto, proprio come manca ai ragazzi e ai docenti.

Tutti abbiamo scoperto che ci mancano moltissimo le relazioni umane, i sorrisi, le battute ma anche il confronto, il dibattito costante che ci arricchiscono e ci fanno crescere.

Abbiamo dovuto entrare in un nuovo paradigma molto rapidamente, violentemente direi. Questo salto ha provocato spaesamento, ma porterà soprattutto ad un cambiamento, ad un arricchimento se sapremo far tesoro di quanto imparato. Tutte le crisi della storia ce lo dimostrano. Il mondo poi non è più lo stesso.

La raccolta del grano

Siamo sicuramente in crisi, ma la mia formazione classica mi obbliga a ricordare che i greci, originalmente, utilizzavano il termine crisis riferendosi all’attività della trebbiatura, della raccolta del grano, per indicare la “separazione” del chicco di grano dall’involucro che lo ricopre, e da questo significato derivò quello traslato di “scelta”, poi di “discernimento”, “giudizio”, “esito”. Il termine poi ha acquisito prevalentemente connotazioni negative, ma inizialmente voleva dire scegliere ciò che c’era di buono e separarlo dalla parte che allora era considerata scoria, la parte dura da scartare. Ogni crisi, in una accezione più moderna, rappresenta una rottura – talvolta violenta - rispetto a quello che è accaduto in precedenza, ma mi piace pensare che possa rappresentare anche il momento di separazione da qualcosa che va scartato, e di scelta di ciò che va salvato, un cambiamento profondo che porta a nuove scelte e nuove strade da percorrere.


Una scelta di vita

Mi auguro che questo spazio di condivisione e riflessione possa aiutarci, nel nostro piccolo, a capire che cosa lasciare del nostro modo di vivere prima e che cosa scegliere di tenere di ciò che stiamo faticosamente imparando in questo difficile periodo di emergenza.

Buona scelta a tutti!


Prof.ssa Sara Agostini

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